Stonewall - Il trailer
“Il coraggio di pochi che ha cambiato il futuro di molti”. Da Roland Emmerich, regista di Independence Day e 2012, Stonewall dal 5 maggio al cinema. Coming Out
Pubblicato da Stonewall #abricktobuild su Venerdì 8 aprile 2016
Conoscete Roland
Emmerich? NO? Ok è comprensibile.
Avete presente i film come Independence Day, 2012 o The Day After Tomorrow?
Film che
come minimo comune denominatore hanno il genere - disaster movie- e il loro
regista , il tedesco Emmerich: trame più o meno prevedibili, cast più o meno
conosciuti, incassi più o meno sostanziosi, ma un paio d’ore d’angoscia te le
fai tutte, con buona pace della dolce metà che voleva guardare “un filmetto
tranquillo”.
Ecco,
Emmerich questa volta ha deciso di voler mostrare al suo pubblico
qualcos’altro, uno spaccato di storia che pur non vantando post produzioni
milionarie mostra ugualmente una certa componente sensazionale: parliamo di STONEWALL, l’ultimo lavoro del regista
in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 5 maggio 2016.
Il film, che
prende il nome dal bar Stonewall Inn
(da cui ebbero inizio gli omonimi moti del 1969), ruota attorno alle vicende
dei due protagonisti interpretati da Jeremy Irvine e Jonathan Rhys-Meyers sullo
sfondo di una New York alle soglie degli anni ’70, un po’ sporca e un po’
ribelle e ancora in cerca di una propria identità.
Forse alla
ricerca della propria identità sono proprio i ragazzi di Emmerich, poco più che
adolescenti alle prese con i problemi che tutti – chi prima e chi dopo – ci
siamo trovati ad affrontare: incomprensioni con i genitori, bisogno di
affermazione, necessità di trovare una collocazione nel mondo. I ragazzi di
Stonewall sono innanzitutto questo e non potevano sapere che il loro coraggio
avrebbe messo in discussione l’intera opinione pubblica mondiale in una contesa
che perdura tutt’oggi.
Negli anni
’70 infatti essere omosessuale – o peggio – transessuale non era visto di buon
occhio. Da parte della società non c’era spazio per altro che non fosse
disgusto, ribrezzo, rifiuto. Tutte tematiche che al giorno d’oggi risultano
attuali e ancora non superate.
L’unica cosa
che era rimasta a questi ragazzi era la fame di rivalsa, e così è stato:
Emmerich ha raccontato una storia che potremmo dire ispirata agli avvenimenti storici accaduti a New York nei pressi
dello Stonewall Inn, ma non crediamo sia corretto considerarla una riproduzione
infedele dal punto di vista della realtà dei fatti.
Si tratta
più che altro di una interpretazione personale, un coraggioso tentativo di
voler maneggiare un argomento quanto mai delicato in questi giorni – come
quello del mondo LGBT – provando a lasciare agli spettatori la possibilità di
immedesimarsi nella rabbia e nella volontà dei protagonisti nel lottare per la
conquista dei propri diritti.
Nessun commento:
Posta un commento